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La fotosensibilizzazione cutanea: come evitarla? | #pillolediCOSMETICA

fotosensibilizzazione cutanea che cos'è

la fotosensibilizzazione cutanea: Quale differenza tra fotosensibile e fotosensibilizzante?

La luce solare è fonte insostituibile di vita e gli ultimi studi in merito ci dicono chiaramente che esporsi alle radiazioni solari è una condizione necessaria per il mantenimento di una buona salute.
Il sole ci serve: per produrre Vitamina D, per regolarizzare la pressione sanguigna, per dare una sferzata al tono dell’umore, per favorire il ricambio cellulare… e molto altro. Un lungo elenco di benefici che supera nettamente gli svantaggi, a patto però che tale esposizione sia condotta in maniera corretta e prudente.

Insieme  alle questioni relative alla protezione solare, l’estate porta a galla un altro tema strettamente collegato e cioè quello della fotosensibilizzazione cutanea, un fenomeno importante da conoscere sia per evitare inconsapevoli danni alla pelle sia per poter stabilire, in tranquillità e sicurezza, quanti e quali prodotti scegliere per la skincare routine estiva.

fotosensibile: significato e definizione

Iniziamo dal significato di fotosensibile: fotosensibile significa, semplicemente,  “sensibile alla luce”.

La fotosensibilizzazione della pelle, invece, è una reazione acuta del sistema immunitario a fronte di un’esposizione solare, che generalmente si manifesta con pelle sensibile al tatto, prurito, rossori diffusi e chiazze nei punti in cui la pelle è stata esposta. In alcuni casi, l’aspetto della cute è simile a quello di una affezione da dermatite, in altri casi sembrerà una vera e propria ustione solare. Ma la differenza tra l’ustione e la pelle fotosensibile consiste nel fatto che la prima è causata da un’esposizione prolungata ed eccessiva ai raggi solari e la seconda, invece, è spesso scatenata da altri fattori.

Occorre sottolineare però che il concetto di fotosensibilità è più ampio e non si applica solo in presenza di pelle sensibile al tatto, perchè in realtà anche i prodotti cosmetici ne sono passibili. Alcuni ingredienti (come la vitamina C ad esempio), a contatto col sole o con il calore perdono efficacia: si ossidano, cambiano il colore o la consistenza diventando meno efficaci se non addirittura inutilizzabili.

Non è casuale se alcune indicazioni che accompagnano i cosmetici (oli, ma può trattarsi anche di emulsione fotosensibile) sono molto chiare circa la loro conservazione, possibilmente in “luogo fresco ed al riparo dalla luce“.

fotosensibilizzante: significato 

La fotosensibilità è quindi qualcosa di più specifico di una manifestazione di ipersensibilità pelle e può essere determinata quindi da una risposta personale alle radiazioni solari oppure  indotta dal contatto con sostanze fotosensibilizzanti, che provocano tale risposta nell’organismo.

Queste ultime non sono solo presenti nei cosmetici, come vedremo più avanti, ma soprattutto in alcuni farmaci, fotosensibilizzanti se appartenenti a categorie quali: alcuni antinfiammatori FANS (come ibuprofene, dicoflenac e soprattutto il ketoprofene, che si concentra maggiormente sulla cute) ed antibiotici, la pillola anticoncezionale, antidepressivi, anticoagulanti, inibitori di pompa protonica (i cosiddetti “gastroprotettori”), cortisonici, farmaci per la cura dell’acne e molti altri.
Per evitare la fotosensibilizzazione cutanea da farmaco, il cui effetto è visibile sotto forma di macchie solari, è sufficiente controllare sul foglietto illustrativo oppure chiedere al proprio medico.

… e i cosmetici?

Che si tratti di pelle sensibile al sole o che si stia seguendo una cura farmacologica, bisogna porre un occhio molto attento anche ad alcuni ingredienti, spesso contenuti nei cosmetici che amiamo di più per valutare se sospenderli dalla nostra routine estiva:

  • Acido glicolico: fotosensibilizzante! Il glicolico, le cui minuscole molecole agiscono in profondità, è perfetto per i trattamenti antietà, ma dev’essere usato squisitamente nei mesi più freddi dell’anno;
  • Acido salicilico: fotosensibilizzante, con una precisazione: è considerato sicuro se usato come conservante e comunque mai in quantità superiori al 2%;
  • Acido retinoico: fotosensibilizzante! Essendo molto aggressivo, è utilizzato solo per curare le forme gravi di acne;
  • Alcol: fotosensibilizzante! Attenzione al profumo e ad alcune lozioni!
  • Oli essenziali: fotosensibilizzanti! I più dannosi sono gli olii essenziali ricavati dagli agrumi, ma sono sconsigliati anche quelli al finocchio, al sandalo, al basilico, alla camomilla blu. Se usati, bisognerebbe evitare l’esposizione solare per almeno 24h;
  • Acido azelaico: fotosensibilizzante…NO, in quanto è uno degli acidi meglio tollerati e si può usare tutto l’anno;
  • Acido mandelico: fotosensibilizzante…NO. Derivato dalla mandorla, è molto delicato in quanto agisce sugli strati più superficiali della cute;
  • Niacinamide: fotosensibilizzante… NO! La vitamina B3 può essere usata sia durante il giorno che alla sera;
  • Vitamina C: fotosensibilizzante… NO, ma attenzione perché è fotosensibile!

In tema di fotosensibilizzazione cutanea, un piccolo accenno anche in merito all’utilizzo delle esfoliazioni: sebbene non rigorosamente vietate, comunque rimuovono lo stato più superficiale della pelle la rendono maggiormente sensibile e per questo dovrebbero essere accompagnate sempre dalla protezione solare!

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