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La Scienza nascosta dei cosmetici di Beatrice Mautino | #LETTUREcosmetiche

Beatrice Mautino torna in libreria: “La Scienza nascosta dei cosmetici” è un libro che ci parla non solo di business, di industria cosmetica ed ingredienti, ma sfata anche molti luoghi comuni.

la scienza nascosta dei cosmetici

Beatrice Mautino non è solo biotecnologa, ricercatrice e giornalista ma anche divulgatrice scientifica e scrittrice: una @divagatrice, come si definisce sui social network. Collabora con giornali e riviste, cura eventi di carattere scientifico. Nel suo lavoro si impegna a fare chiarezza in merito alle questioni legate alla cosmesi, principalmente quelle che riguardano gli  ingredienti contenuti nei cosmetici ed i falsi miti creati dalla pubblicità, dai luoghi comuni e dal parere (poco) professionale del Dottor Google, la cui consultazione spesso genera maggior confusione.

In “La Scienza nascosta dei cosmetici” la Mautino affronta, con grande chiarezza e completezza nell’esposizione, alcuni dei tempi più “caldi” che gravitano intorno al mondo del make up e della cosmesi in generale. “Un libro inchiesta” che affonda le proprie radici nella natura stessa dell’Autrice, la cui curiosità verso i meccanismi di funzionamento delle cose ha caratterizzato la sua persona fin dall’infanzia.

Non so voi, ma a me piace smontare le cose. Mio padre, che non ha mai badato alle convenzioni, quando ero piccola mi ha regalato una cassetta degli attrezzi giocattolo con cacciavite, chiave inglese, viti e bulloni di legno […]. Ad otto anni sapevo saldare col mascherone nero stile Darth Vader e gli scaldamuscoli di Flashdance, a dodici sverniciavo con soda caustica tutte le porte della nostra casa e a quindici usavo tranquillamente la smerigliatrice. Il risultato di questo training è che ho iniziato a smontare tutto quello che incontravo. Non c’era aggeggio domestico che non passasse sotto il mio cacciavite. Volevo capire come funzionavano le cose e, non essendoci né YouTube né Wikipedia, l’unico modo che avevo era quello di aprirle, guardarci dentro e fare supposizioni.

Un tratto ancora oggi vivo e forte, un modo di essere nel fare che la Mautino porta con sé in ogni pagina di questo libro.
“La Scienza nascosta dei cosmetici” ci conduce letteralmente “dentro una miniera di talco”, nell’intricata questione delle certificazioni ecobio, nel mondo delle microplastiche e del loro smaltimento, nei dibattiti del piombo nei rossetti, delle creme solari che entrano in circolo, dei satanici siliconi demonizzati da mezzo mondo.

Beatrice Mautino con uno stile chiaro, scorrevole ed, a tratti, anche ironico dipinge un quadro completo per ogni tematica trattata: l’obiettivo non è quello di portare il lettore a sposare una certa scuola di pensiero ma di offrirgli tutti gli elementi, scientifici, giuridici, storici ed economici affinché lo stesso possa trarre le proprie deduzioni. Una sorta di educazione al pensiero indipendente, al pensiero critico in un momento storico, quello odierno, in cui nonostante l’informazione a portata di click, ci troviamo spesso disarmati e confusi, sommersi da messaggi contrastanti che spesso ci portano lontano dall’attinenza scientifica.

MI piace perché…

Ho letto tutto d’un fiato il libro durante una mattinata con lunghissimi tempi morti sul set che andava assolutamente utilizzata in modo proficuo. La lettura è stata davvero scorrevole, pur trattando di argomenti ricchi di fatti, nozioni e date, legislazioni e termini tecnici. Trovo che sia facilmente approciabile anche da chi è avulso a questo mondo ma vuol comprenderlo meglio da consumatore. Il libro infatti espone tutta una serie di tematiche calde, che imperversano nei siti e soprattutto sui social e nei forum, scatenando dibattiti non da poco. Fornisce tutta una serie di elementi per mettere in condizioni il lettore di acquisirle e formare una propria idea sull’argomento non senza lasciar trapelare quelle che sono le convinzioni dell’autrice stessa che però non manca mai di sottolineare di non volerle imporre a chi legge.

Avevo già conosciuto Beatrice Mautino sui social e leggendo il primo libro “Il trucco c’è e si vede” e di lei apprezzo molto il coraggio di esporsi per raccontare temi dibattuti nel settore cosmetico approfondendoli con ricerche in prima persona e riportando questi mini dossier nei suoi scritti. Mi sarebbe piaciuto poter vedere quello che ha visto, magari in un bel documentario, per il momento mi accontento volentieri di immaginarlo durante la lettura.

 

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